Articolo gentilmemte concesso da Croce Rossa Comitato Sbatino - link originale)
Giunto alla sua quinta edizione, ieri si è svolto il Forum del Volontariato e dell’Associazionismo, appuntamento tra gli eventi della Festa del Volontariato. Un’occasione di confronto tra le Associazioni del territorio partecipanti e la cittadinanza.
Quest’anno, al centro delle nostre riflessioni, il territorio come risorsa, una risorsa in continuo mutamento.
Dopo il benvenuto a tutti i partecipanti, la presentazione dei tre relatori invitati all’evento e le riflessioni da loro proposte alla platea.
La responsabilità dell’uomo nei confronti dell’ambiente, a cura di Paolo Rametta, membro del Centro Studi dell’Azione Cattolica Italiana. Come è cambiato il nostro territorio, in che modo e quali saranno le conseguenze di questi cambiamenti sulla nostra vita, con Flaviano Sanna, geologo. Infine, Luca Pandolfi, antropologo, con il concetto di periferia. Tre aspetti che riconducono il tema del territorio all’uomo, uomo come colui che abita l’ambiente, che lo vive e lo modifica, alternandone spesso l’equilibrio.
Gli interventi sono stati preceduti da un breve excursus sulla Festa del Volontariato e Forum. Appuntamento quello con la Festa del Volontariato, che ha visto la sua prima edizione nel 2006. Diversi i temi che hanno animato in questi ultimi cinque anni il Forum. Prima edizione nel 2012, trattando il tema del Volontariato sul territorio, a seguire la Cittadinanza attiva: i giovani, tema della Bellezza l’anno seguente, Accoglienza, tempi, modi e luoghi nel 2016 ed infine il territorio.
Festa e Forum, appuntamenti in continua crescita e con la partecipazione di sempre più Associazioni.
Primo intervento a cura di Paolo Rametta, con una riflessione che prende spunto dall’enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco. Un messaggio per trattare il tema ambientale e quanto risultino vani gli sforzi messi in atto se l’attenzione non si focalizza sull’uomo. Uomo e ambiente, un collegamento circolare. Un testo che presenta anche un metodo per dare il via a dei processi che modifichino la realtà per migliorarla.
Oltre all’aspetto teologico, rivoluzionario il voler comprendere la situazione esistente anche grazie alle risorse tecnologiche che abbiamo a disposizione, riconoscere come i problemi abbiano un’origine umana per arrivare ad individuare dei percorsi nella società che possano modificare le strutture esistenti. Da ricondurre alla matrice umana, i problemi relativi ai mutamenti climatici, la questione dell’accessibilità all’acqua, la biodiversità da tutelare ed il debito ecologico.
Dal territorio inteso in senso globale al locale, con Flaviano Sanna, geologo. Ad aprire il suo intervento, la riflessione su come il nostro territorio, così attraente ed idilliaco all’apparenza, nasconda invece fragilità e vulnerabilità. Tanti i problemi che si concentrano intorno al tema dell’acqua. Un excursus dai tempi dell’imperatore Traiano ed il suo primo intervento per captare le acque del nostro territorio e condurle a Roma, quartiere Trastevere, siamo nel 109 con l’Aqua Traiana, all’avvento degli Orsini, signori di Bracciano nel XV secolo e la prima industrializzazione del paese con l’industria del ferro, successiva grande opera per mano degli Odescalchi, subentrati alla famiglia Orsini nella seconda metà del ‘600, e la costruzione di un grande acquedotto, tuttora visibile in parte. Continua la crescita di Bracciano ed il problema dell’acqua inizia ad avere un suo peso anche a livello politico. Bracciano come riserva strategica ma forse utilizzata in situazioni non di estrema necessità. Un territorio che dovrebbe “fermarsi” nella sua crescita urbanistica e nell’uso sconsiderato delle risorse.
Ultimo intervento sul tema della periferia, a cura di Luca Pandolfi. Interessanti le molteplici sfaccettature della periferia, nella sua accezione in senso geometrico, urbanistico, economico, geopolitico, anatomico e socio esistenziale. Una parola che acquista senso solo in relazione a qualcosa d’altro, non esiste centro senza periferia e non esiste periferia senza un centro. Dalle epoche passate in cui le cinte periferiche delle città erano importanti e protette, identificative e valorizzate, alla periferia che in epoca moderna “serve” il centro fornendo risorse, umane e materiali.
Riflessioni importanti, sfaccettature dello stesso tema, che hanno aperto un momento di confronto tra relatori e platea. Momento di conclusione dell’incontro e allo stesso tempo possibile e auspicabile inizio di successivi dibattiti.
Il nostro impegno per il territorio e nel territorio, continua!